martedì 21 giugno 2011

I luoghi abbandonati.

I luoghi abbandonati non muoiono mai, si trasformano, si allontanano dalla loro funzione originale divenendo metafora, pura suggestione. Strutture architettoniche decadenti, fantasmi di macchinari che furono grandiosi, erosi dal tempo, dall’incuria, dalla polvere, offrono una visione altra. Affondando le radici nella memoria, oltrepassando la mera visione del circostante, le tracce ci vengono incontro portandoci nel mondo dell’immaginazione prima di diventare pura materia, ferro, vetro, terra, polvere, nulla. Immersi nel silenzio irreale, nella calma profonda, a passo lento ci riappropriamo delle palpabili assenze che continuano a vivere in questi luoghi sospesi nel tempo.
Le tracce, che ad ogni differente sguardo raccontano una nuova storia, da elemento residuale sono diventate le nostre emozioni tradotte in scatti.”

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